da Alessandro Ceratti
Ho letto su Documenti la querelle Facci-Davigo. Davigo ha fatto bene, anzi ottimamente. In primo luogo perché accettare così a cuor leggero di parlare accanto ad una persona che si è querelato avrebbe significato diminuire l’importanza della querela. Ti querelo ma restiamo amici. Ti querelo ma ti considero ancora un interlocutore valido. Sarebbe il gioco delle parti. Invece bisogna essere schizzinosi, o meglio si deve tenere alla propria dignità.
No, secondo me Davigo ha torto. In questa storia ci sono molti personaggi. Vediamo di riassumere i loro comportamenti.1) Marco Travaglio: non ha detto no a nessuno. Travaglio gode nella polemica, anche perché è convinto di avere sempre ragione. E quasi sempre è vero. E’ documentatissimo, sa esporre le sue idee con precisione, non gli fa velo l’ideologia. Se Facci avesse partecipato Travaglio sarebbe stato felice e non sarebbe stata la prima volta che i due si incontravano.2) Filippo Facci: era stato invitato e poi rifiutato. La sua reazione è stata forse un po’ eccessiva ma comprensibile. Come tutti i giornalisti, compreso Travaglio, si adonta quando un interlocutore lo rifiuta. Se poi ti rifiuta perché ti ha querelato, ti incazzi di più, primo per la querela e poi per il rifiuto.3) Piercamillo Davigo: ha detto che non voleva partecipare a un dibattito in cui dall’altra parte c’erano due suoi “condannati”, Pomicino e Martelli. Su questo ha ragione. Sarebbe come se Falcone avesse accettato di dibattere di mafia con Riina (come ha giustamente ricordato Travaglio). Sbaglia nel rifiutare di dibattere con un giornalista da lui querelato. La querela di Davigo non è il fulmine di Dio. Sarebbe bastato un gentile invito a non dibattere del motivo della querela. 4) I coniugi Cisnetto, organizzatori del dibattito: non sono riusciti a trovare interlocutori validi oltre Pomicino (condannato), Martelli (condannato) e Filippo Facci. Dicono che ne hanno sentiti anche altri e che sono stati rifiutati da Travaglio (ma non dicono chi siano questi altri). Alla fine hanno emesso un comunicato in cui invitavano la gente in dissenso a disertare il dibattito da loro stessi organizzato.5) Piccola considerazione: fin qui, se proprio vogliamo buttarla in politica, abbiam parlato di tutti personaggi di destra.
Domanda: tu che cosa avresti fatto? Come ti saresti comportato? Io, se fossi stato nei Cisnetto, non avrei demandato a Travaglio la ricerca degli ospiti, mi sarei impegnato di più nel trovarne di validi (ce ne sono, ce ne sono) e al rifiuto di Davigo avrei detto “grazie sarà per un’altra volta”. Se fossi stato in Davigo avrei accettato Facci come interlocutore e alla lettura del comunicato dei Cisnetto mi sarei alzato e me ne sarei andato. Se fossi stato in Facci e Travaglio avrei fatto esattamente quello che hanno fatto ( o meglio, se fossi stato in Facci avrei investito qualche lira e sarei andato a Cortina d’Ampezzo a fare qualche domanda dal pubblico sulla libertà di opinione). (csf)
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