di Emanuele Macaluso (Il riformista)
Guardando la ripresa televisiva della seduta del Parlamento europeo,mentre Berlusconi replicava al deputato Schulz,l’immagine che mi ha colpito,perché dava il senso di una vicenda che va ben oltre «l’incidente» di Strasburgo, è quella di Fini.Il suo volto,la sua espressione,il suo muoversi,rivolto all’Assemblea (e anche a noi) era quella di chi deve badare ad uno zio ricco,da cui aspetta l’eredità, ma arteriosclerotico,e quando parla e si muove combina solo guai.Ricordate il film con il vecchietto che in un salotto bene alza la gonna alle signore,e i nipoti cercano di rimediare e si scusano? La scena è quella.Ma il “Giornale” del Cavaliere dice che lo zio fa bene. Guzzanti:«Ha fatto benissimo, secondo il suo stile».E,dopo il Ferrara di governo di ieri,oggi c’è quello che,di Fini e Follini,dice: «Si comportano da politicanti da due soldi. e cercano di lucrare belle figure a spese dell’uomo politico che un qualche contributo alla loro esistenza politica ha dato».Insomma, il vecchio zio deve essere lasciato libero di muoversi perché questa è la «modernità che rompe antichi tabù»,e se i badanti si lamentano gli saranno tagliati i viveri. Il Cavaliere li licenzia.
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