da Karen Nilson
Ho finito di leggere: “Dopo l’11 settembre – Potere e terrore”, di Chomsky, di cui riporto un brano sulla conta dei morti del comunismo: “Se teniamo la contabilità dei crimini, ne risulta un elenco spaventoso; ma il nostro è solo il conteggio dei crimini del nemico […]. I nostri, che potrebbero anche essere peggiori, non rientrano nemmeno nel nostro campo visivo.” Anche l’America ha sulla coscienza un alto numero di morti, ammazzati in nome dell’anticomunismo. E quanto al loro modello di capitalismo, vogliamo parlare di Henron o del coinvolgimento delle aziende petrolifere nell’amministrazione? Il libero mercato è un gioco coi dadi truccati, e basta fare la spesa per rendersene conto. Non sono certo Bertinotti e Diliberto il pericolo.
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