da Alessandro Ceratti
Facci ha ragione, piantiamola di dire “in quale altro paese al mondo” seguito da infinite varianti. E’ diventata un’espressione trita, un luogo comune. E per di più esprime in generale un’idea falsa: “in quale altro paese al mondo…” come se non cen fosse nessun altro in cui accade la tale o la tal’altra cosa che di volta in volta si vuolestigmatizzare. Suvvia, lo sappiamo benissimo che non è così. Basta ricordare l’esempio del Pakistan o del Congo Brazzaville o del Burkina Faso.
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