da Fausto Spegni
Leggo su Sette l’intervista a Cardella che afferma ” Mio padre era un atleta che aveva il record italiano di salto in lungo. Dovette smetter per andare in guerra.” E’ una balla: il record italiano di salto in lungo prima della guerra fu, negli anni trenta, di Tommasi, al quale lo strappò, con 7 metri e 42 centimetri nel 1936, il grande Arturo Maffei, viareggino, che lo portò a 7,73 alle Olimpiadi di Berlino. Il record durò fino al 1968. Unico grande avversario di Maffei fu Gianni Caldana, altro toscano. E se ha mentito su questo, quali altri balle potrà aver detto Cardella?
Cardella è un artista con molta fantasia. Però non ci adagiamo sui luoghi comuni. Ammesso che abbia mentito, può aver mentito solo su questo. In fondo era un omaggio alla memoria del padre. (csf)
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