da Serafino Brighenti, Sesto S.G.
E’ vero che il pifferaio magico ha imboccato il viale del tramonto, ma purtroppo è pieno di quattrini, fatti come li ha fatti, e riesce ancora ad avere un seguito nutritissimo dispensando cariche e prebende a chi non ha coscienza di essere un lacchè che la storia condannerà, ma che, grazie a un sostanzioso conto in banca, cadrà in piedi. E poi il quotidiano lavaggio del cervello a cui sono sottoposti gli italiani da troppo tempo, complici quasi tutti i canali televisivi, fa sì che la massa critica degli elettori continui a inseguire il pifferaio sul suddetto viale, condannando anche chi sa ancora distinguere l’oro dall’ottone a marciare incatenato assieme a loro. E infine: dove sono gli altri pifferai capaci di calamitare l’attenzione? Conosco solo strimpellatori che fanno gazzarra e si annullano l’un con l’altro, primo fra tutti quello che si chiama Fausto, ma che è quanto di più infausto potesse capitarci, dopo il cavaliere, s’intende.
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