da Alessandro Ceratti
Casalini afferma che all’estero, anche negli USA, nei momenti di crisi si parte dall’alto, con i dirigenti. Ma dove? Ma quando? Se abbiamo come recenti esempi numerose imprese americane con passivi mostruosi, sull’orlo della bancarotta ed anzi fallite che hanno pagato e pagano ai loro massimi dirigenti stipendi assolutamente esorbitanti (svariate decine di milioni di dollari). Tanto che Warren Buffet, l’arcimiliardario mago di Omaha principe della finanza “old economy”, ha esortato i piccoli azionisti a ribellarsi e chiedere conto dei loro soldi. Ma si sa, Buffet è vecchio, vive in una cittadina di provincia. Negli USA invece, che sono un paese moderno, non si dà retta a questo vecchio babbione e i manager continuano a essere superpagati. E poi uffa! Com’è antiquato questo Casalini. E pensare che pure il Vangelo afferma: “a chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto anche quello che ha” (Mc 4,25; Mt 13,12; Mt 25,29; Lc 8,18; Lc 19,26). Credevo che Casalini l’avesse capito visto che pensava di non votare al referendum!
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