da Renato Notaristefano, Taranto
Se il 15 giugno non si dovesse raggiungere il quorum al referendum sull’art. 18, nel solito teatrino serale del “chi ha vinto chi ha perso” come farò a distinguere la mia presunta astensione da quella di Berlusconi e company? (…) la vittoria del sì darebbe un sonoro ceffone (aggiungo “politico” altrimenti il cavaliere mi potrebbe querelare per tentata violenza privata) a lui e ai compari della Confindustria, esultanti per il varo delle nuove norme sul mercato del lavoro (ma che schifezza!). E allora Fassino, Cofferati ed altri da lunedì dovrebbero rivedere la loro posizione e tentare di dare una spallata a questo governo “monotematico” (perché approva solo certi tipi di legge) non tanto per farlo cadere – perché hanno una faccia tosta che non se ne andranno se non dopo una sconfitta elettorale – ma per dir loro che quest’Italia non li sopporta più anche se deve sopportarli fino alla scadenza del mandato elettorale.
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