di Alessandro Robecchi (per Il Manifesto e L’Unità)
Dei tre grandi venditori televisivi del Paese, uno solo l’ha fatta franca. Wanna Marchi aspetta il processo (imminente) e Roberto Da Crema, detto Baffo, langue nelle patrie galere. Silvio Berlusconi, invece, si appresta all’immersione nella presidenza italiana del semestre europeo, una cosa così importante e prestigiosa che davanti ad essa anche la Giustizia si è dovuta inchinare. La legge non solo non è uguale per tutti (non scherziamo), ma non è uguale nemmeno per i piazzisti della tivù. Come ha detto lo stesso Silvio, la legge per lui è «più uguale».
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