di Peppe Caporale, Roma
Anch’io sono di sinistra, ma non me ne sono mai vantato. Al massimo ci ho rimesso. Sono talmente di sinistra che mi hanno spesso identificato come fascista. Proprio perchè ho, altrettanto spesso, parlato di ideali. E’ successo anche in tempi di trionfo (apparente) della sinistra, quando l’eccesso di “sinistresità” (ogni atto doveva essere politico, anche andare al bagno), faceva presagire un rifiuto, o perlomeno un’allontanamento dall’idea: cosa che è regolarmente avvenuta nelle nuove generazioni che, quando va bene, sono… tiepide. Oggi subisco rimproveri da tutte le parti: persino i (pochi, grazie a Dio) amici radicali mi rinfacciano di essere ancora farcito di ideali, di non vivere la realtà, di non capire che sono stati proprio gli ideali a mietere milioni di morti ecc., di non guardare alla nuova realtà globalizzata come l’unica salvezza per l’Umanità.. Eppure continuo, persevero. Insomma, caro Catalanotti, siamo perlomeno in due. Come dire “batto un colpo”.
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