da Vittorio Grondona
La recentissima legge salvaprocessi è stata dichiarata chiaramente incostituzionale da moltissime personalità che se ne intendono. Il nostro Presidente in sola mezza mattinata ravvisava che invece non c’era nulla di chiaramente anticostituzionale ed ha quindi promulgato la legge… Tanto se la vedranno coloro che se ne intendono, avrà forse pensato. Filippo Facci su “Il Giornale” se la prende con il PM Bocassini, il quale, secondo lui, non avrebbe dovuto “incazzarsi” di fronte ad un provvedimento che ufficialmente stabilisce per decreto che la legge non è uguale per tutti e che di fatto vanifica anni di lavoro e di ricerche doverosamente spesi per fare chiarezza su un delitto vergognoso come quello di corruzione di giudici. Il solito Giuliano Ferrara saluta trionfante l’arrivo della terza repubblica… Ed io che faccio? Con questo caldo ho pensato di mettermi in poltrona con accanto una bella birra gelata a guardarmi un bel concerto. Nell’intervallo, pensando al Cavaliere e per far contento il Presidente, canterò timidamente l’inno di Mameli, opportunamente modificato in “Fratello d’Italia”… Tutti gli altri italiani, meno quattro, infilati dentro tanto per non dare nell’occhio, sono solo fratellastri.
Caro Vittorio, mi consenta. Il presidente della Repubblica non ha poteri politici e nemmeno può essere confuso con la Corte Costituzionale. Cerchiamo di non scostarci troppo dal diritto. E anche secondo me Ilda Bocassini poteva risparmiarci, in sede processuale, la sua opinione sulle leggi promulgate. Che poi tutto quello che succede fa schifo, è vero. Ma è la poltica, l’unica arma, e il voto. Bisogna vincere le elezioni, bisogna presentarsi compatti alle elezioni. Avevamo una risorsa e l’abbiamo mandata a Bologna a battersi con Guazzaloca. Una stronzata. E la colpa, stavolta, non è davvero di Berlusconi. (csf)
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