da Claudio Urbani
Una sconfitta amara, non numericamente amara, ma amara in considerazione che 3.137.592 lavoratori non sono ammessi agli stessi diritti degli altri e li fanno sentire di serie B. Lo sono per il modo in cui sono trattati, per gli incubi che gli altri non hanno, per le famiglie che debbono sostenere. Ma soprattutto perché si ribadisce il privilegio del 90% dei padroni, che ne hanno già tanti a loro favore. Ma lasciamo ora da parte questa amarezza, meditiamo sulle parole del ministro Sirchia:” I soldi sono finiti, per la sanità è l’ora delle polizze private” I ricchi, pardon i padroni, sono ancora salvi…
E’ una mia vecchia fissazione, da lavoratore che ha vissuto molti anni da precario: mi sarebbe piaciuto che in tutto questo dibattito sull’articolo 18 non si parlasse solo di lavoratori di serie A e di serie B, ma anche dei lavoratori di serie C, i disoccupati, dei quali a volte ho la sensazione che si interessino (pelosamente) più i padroni che i sindacati. Per non parlare dei loro colleghi garantiti. (csf)
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