da Barbara Melotti
Piergiorgio Welby ha tragicamente ragione: un mio cugino, che da molti anni commercia con la Cina e che ogni 6 mesi vi si reca, proprio nella regione di massima diffusione del virus, ha raccontato il suo tragicomico rientro a Fiumicino nel giorno in cui, con enorme grancassa mediatica, scattava il cordone sanitario in tutti gli aeroporti italiani. Avvertito dalla moglie, si era preparato a un’inevitabile e interminabile controllo. Sbarcato a Fiumicino alle 6 del mattino, pur essendo l’aeroporto deserto, pur essendo lui il secondo a scendere dall’aereo, pur essendo il suo passaporto completamente coperto di visti per la Cina, non una sola domanda, non un controllo del bagaglio: nada de nada. Forse per colpa dell’ora: magari il coronavirus fa solo orario d’ufficio?D’altronde come stupirsi: siamo l’unico paese europeo con casi conclamati di SARS, sia pure pochi, ma i nostri media si sono ben guardati dall’informarcene.
Nessun commento.
Commenti chiusi.