da Giorgio Trono
Caro Ceratti, giusto per insinuarle qualche dubbio sul referendum, le racconto di un mio amico che la settimana scorsa è stato licenziato da un’impresa con 5 dipendenti (ripeto, 5) per essersi mandato a quel paese con il datore di lavoro. Oggi stesso è stato assunto da un’altra impresa con 13 dipendenti. Se ci fosse stato l’art.18, lei crede che questo mio amico sarebbe stato contento di essere reintegrato nel posto di lavoro, per lavorare nella stessa stanza del capo con cui si era mandato affanculo? Se ci fosse stato l’art. 18 lei crede che il mio amico sarebbe stato assunto così prontamente da un’ altra parte? Non pensa invece che prima di assumere gli imprenditori ci penseranno mille volte di più perchè sarebbe molto più difficile e costoso dover eventualmente licenziare? Lo sa che nella mia regione (Puglia) circa il 98% delle imprese ha meno di 15 dipendenti? E continua a pensare che il referendum non coinvolga nessuno?p.s. Si accontenti di votare Si per abbattere D’Alema, ma ci risparmi ragionamenti “economici” campati in aria.
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