da Primo Casalini, Monza
Roberto Tortoli e Giorgio Goldoni, non contenti di etichettare come cretini quelli che non la pensano come loro, aspirano a conoscere dove abitano ed annunciano di sapere finalmente dove stanno di casa tramite l’evidenza dei drappi arcobaleno che non si decidono a sparire. La cosa sa di minaccia, per quanto sfigata, perchè dietro c’è l’ahi che provano ogni giorno alla vista di tali drappi, frutto mediatico di una sinistra fai-da-te. Basta camminare o prendere un treno; si vedono persino dall’aereo, le bandiere. Audience impagabile. Ahi ahi ahi. Ma le minacce è meglio non sottovalutarle, anche se piccine picciò. Sono orientato alla gentilezza, pur nella polemica; meglio non esagerare, però. Suggerirei quindi ai due signori di utilizzare le loro minacce nella stessa modalità con cui il Sor Bossi, loro sodale, intendeva utilizzare il drappo italico.
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