da Graziella Casula, Firenze
Guardo rapidamente le foto dei morti di oggi: davanti a quei piccoli corpi ripenso alle voci che giorni fa, si levarono da varie fonti a difesa dei nostri figli. Occorre, infatti, fare in modo che non debbano vedere e conoscere i fatti cruenti della guerra; potrebbe traumatizzarli. Loro oppressi dal troppo benessere non devono sapere che i loro coetanei sparsi nei vari sud del mondo campano con molto meno. E muoiono per la fame, per le malattie e per la guerra. Per Essi piango e mi dispero , alla ricerca di un aiuto da offrire. Da parte mia ,i nostri dovranno sapere e conoscere; meglio ancora se faranno qualche rinuncia. E’ dalla loro generosità che potrà nascere un mondo migliore.
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