da Gianni Guasto
Secondo Michele Serra (l’Amaca, 29/XI), “la parola ‘comunisti’, rimodellata dal signor B., ha perduto ogni legame con il proprio etimo e la propria storia, il proprio peso e la propria natura”. Tutto vero, tranne che in un punto: Berlusconi non ha rimodellato niente, perché usata in quel senso era già presente nel linguaggio di Don Mariano, il boss mafioso narrato da Sciascia nel “Giorno della Civetta”: comunista é lo Stato, comunista é il carabiniere venuto dal nord (“ha fatto la Resistenza!”), comunista é chiunque si frapponga tra il boss e l’oggetto della sua bramosia. Berlusconi si é limitato a farne una ninna-nanna ripetuta come un mantra per consolare le nostre coscienze stanche dal troppo pensare.
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