Salina 29 marzo 2003
QUESI BASTARDINI DI NERELLO E PATATA
In questa isola da deportati non sono solo. Esistono molti altri esuli. Due di questi sono Adolfo e Anna. Adolfo era un signore che girava il mondo facendo contratti, comprando buildings, vendendo consulenze. Un giorno si è fermato a Salina. Oggi ha scelto la prigionia a Pollara dove viene obbligato a spendere la maggior parte del suo tempo su un gozzo a pesca. Anna era una giovin signora che lavorava a Wall Street, da Soros. Un giorno si è fermata a Salina. Anche lei vive esule, insieme ad Adolfo, a Pollara. Nel suo laboratorio artigianale confeziona gioielli usando pietre semipreziose, filo di argento e vetri raccolti nel mare e nelle spiagge di Salina (potreste, volendo, vederli al sito www.farfalle.net; potreste, volendo, anche comprarli, qualche decina di euro e vi siete tolti il pensiero). Ieri sera li avevo incontrati da Piera, altra confinata, che ci aveva costretto a mangiare stoccafisso e calamari. Oggi sono stato da loro a Pollara dove mi hanno inchiodato a uno scorfano al vapore e a una pasta al sugo nero di seppie. Di fronte alle mie rimostranze mi hanno inalato a forza vini e liquori, obbligandomi altresì ad assistere allo spettacolo di un tramonto da sballo.Sono tornato traballate alla mia cella a sbalzo sul mare inseguito dalle leccate dei loro quattro cani e due gatti meditando su questa mia vita da prigioniero. Fino a quando resisterò? Domani gioco socializzante, Testa di quiz, condotto dal nostro dj preferito, Santino.
Claudio Sabelli Fioretti
PS. I cani di Anna e di Adolfo (ricordo Nerello e Patata) sono dei bastardini ma voi fate finta che io non ve lo abbia detto. Dopo la sentenza di un giudice, a quanto riporta la Stampa, chiamare bastardo un cane è pericoloso. Potenza del linguaggio. Da handicappato a portatore di handicap, da disabile a diversamente abile: un bel percorso durante il quale la situazione non è sostanzialmente cambiata. Per le vie di Roma la vostra carrozzella non potrà comunque procedere, ma volete mettere essere chiamato diversamente abile? Il linguaggio cambia, le frasi mutano significato, ma voi rimarrete gli sfigati di sempre. Anzi peggio. Quando farete tredici, nelle prossime settimane, non dovrete più urlare, se non volete essere presi per matti, “CHE CULO, HO FATTO TREDICI”, ma al contrario: “CHE SFIGA, HO FATTO TREDICI”. Perché nel frattempo è stato inventato il quattordici. E il tredici è diventato l’icona della sconfitta. I tempi cambiano, ragazzi miei. E le apparenze ingannano. Pensate che io sono in esilio in un’isola delle Eolie e mi sembra di essere in vacanza.
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