da Mario Pellini
E così dopo che Ferrara lo ha benevolmente rimproverato,dichiarando che ” u padrone è uscito pazzo” e dopo che l’ Osservatore Romano ha deplorato che la vicenda ha ferito la democrazia,Berlusconi ha clownescamente contrattaccato. Ma affermare che è giusta la rabbia dei presidenti delle camere,vuol dire rinnegare le motivazioni delle riunioni nella sua residenza, ben espresse invece da Bossi e dettagliate nelle dichiarazioni di La Russa e Gasparri, nel confermare implicitamente i nominativi del CDA anticipati da Costanzo. Esemplare è l’esternazione di Berlusconi nell’ammonire Pera e Casini che non sono dei marziani e quindi implicita l’intezione di voler imporre la propria volontà a dispetto del ruolo istituzionale a cui compete una scelta di imparzialità immune da pressioni esterne. Del resto Berlusconi ci ha ormai abituato a queste incursioni il cui conflitto di interessi è macroscopicamente evidente.
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