da Lorenzo Mazzucato, Padova
Prima di questa settimana, prima di apprezzare la conduzione del direttore della Vespina, Giorgio Dell’Arti, pensavo alle agenzie di stampa come “luoghi d’informazione” abbastanza imparziali; come luoghi in cui regna la moderazione, la riflessione ponderata e paziente, l’equidistanza prudente. Invece, il direttore della Vespina sta conducendo Primapagina come l’ufficio stampa dei Quartieri generali, come l’addetto stampa delle Armate al fronte. E’ spesso arrogante o paternalista con chi non la pensa come lui; è sempre schierato a favore degli anglo-americani; è irridente nei confronti del Papa (come stamane: “la chiesa badi allo spirito; noi poveri mortali baderemo alla storia…”). Sembra essere un giornalista con l’elmetto; ma non è un reporter di guerra. Quello rischia la vita per informare. Dell’Arti non rischia nulla, se non la stima di chi lo ascolta alla radio…
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