da Antonio Augusto Rizzoli
Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti. Anzitutto saluto Da Vià, e lo rassicuro, grazie a Dio non mi sono sposato. Barba e baffi li avevo vent’anni fa, me li sono tagliati.Ho protestato con Sabelli, di cui leggo la rubrica , che mi è stata segnalata da un bravissimo psicoanalista infantile, Gianni Guasto , perché egli ha seguito una prassi giornalistica non corretta. L’ho fatto nel Vostro interesse. Il Sabelli deve imparare a mettersi sullo stesso piano dei lettori non abusando del fatto che egli può criticare a posteriori (“The Economist” pubblica le lettere cosi’ come stanno). Ho messo i miei titoli e la mia professione non per arrogarmi posizioni di sciocca superiorità, ma come semplice identificazione (negli USA si dà subito un biglietto da visita all’interlocutore con tutti i titoli, onde evitare facili gaffes). Ho usato Ella chiaramente in chiave sarcastica, ognuno è libero (spero) di utilizzare l’italiano come vuole (vedi gli scrittori). Mi piacciono gli “uomini contro”, non gli “uomini sotto”. Ergo qualsiasi critica per rimanere a galla deve poter raggiungere una quota di navigabilità e non scadere in linguaggi da bar e da patronato, in una Italia che si rivela, nel panorama europeo, sempre più provinciale. Yours faithfully.
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