da Paolo Beretta
Posso anche capire quello che scrive il Dott. Khalaf riguardo Saddam. Che sia un pazzo criminale e’ cosa abbastanza risaputa e condivisa. Che il buon dottore sia in grado di ribattere punto per punto alle argomentazioni dei pacifisti, pero’, non esiste neanche in un film di fantascienza. Quello che il movimento sta cercando di dire e’ che, semplicemente, una guerra condotta come la si vorrebbe condurre:1) Non garantisce l’eliminazione di Saddam2) Garantisce una strage di civili di proporzioni enormi.Esistono sicuramente altri metodi per rimuoverlo dal suo posto (esilio e/o libere elezioni), magari anche un buon vecchio colpo di stato. Ma se gli USA vanno alla guerra, come prima cosa scaricano alcune centinaia di tonnellate di bombe (vedi Kosovo ed Afghanistan), ed a crepare saranno donne e bambini.A questo punto mi viene il dubbio che, forse, al dottor Khalaf non interessi piu’ di tanto il prezzo da pagare per deporre Saddam. Se e’ cosi’, allora per me l’uno vale l’altro.Quanto al traduttore, che si lamenta che non e’ stato dato spazio alle manifestazioni dei favorevoli alla guerra, potrei contestare che i favorevoli si faceva fatica a trovarli, ma non si preoccupi: voci favorevoli alla guerra, da parte dei governanti occidentali, se ne sentono piu’ che a sufficienza.
Per il massimo di obbiettività possibile bisogna ammettere che l’opinione (favorevole alla guerra) di movimenti di opposizione irachena o curda è qualcosa di diverso dell’opinione di governanti occidentali (csf)
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