da Barbara Melotti
Porca paletta, Avv. Lina Arena, il suo alto richiamo morale mi spinge a una dura bisogna: dovrò uscire immediatamente a comprarmi, nell’ordine, una macchina fuori serie; un set completo di creme di bellezza (nonché un armadio per contenerle); un guardaroba di abitini di lusso del quale, non facendo l’avvocato, non ho mai sentito il bisogno; una borsetta di pitone da guardare e non toccare, che mi fa anche un po’ ‘senso’; una pelliccetta di finta marmotta, anzi già che ci sono oso e la compro vera; una villa confortevole (ne esistono di diverse?) e, dulcis in fundo, un fornetto a microonde, se l’avv. è davvero certa che serva meno petrolio per far quello piuttosto che per un banale phon. Il tutto per poter poi salvarmi l’anima, buttandoli.E, ciò nonostante, rimarrò una pericolosa terrorista: possiedo un computer che non potrei mai buttare. Va bene, allora bombardate me e lasciate perdere il miserevole popolo irakeno, che nulla possiede di così eversivo.
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