da Alessandro Ceratti
A dire il vero Gino Strada mi piace moltissimo, trovo che la sua opera come medico sia encomiabile ed è evidente che se al mondo le persone come lui fossero più numerose tutto andrebbe decisamente meglio. Però, quando smette di fare il medico e (del tutto legittimamente, poiché ognuno ha diritto ad avere opinioni) incomincia ad esprimere le sue posizioni politiche non mi piace più, perché per elaborare le sue opinioni in realtà non smette di fare il medico. Capisco che, come medico, il cui scopo è di far star bene la gente, lui ne abbia piene le tasche di ricucire insieme pezzi di uomo spappolati per i più vari motivi e, senza ma e senza se, voglia ridurre al minimo il suo operato di questo tipo. E’ ovvio per esempio che Strada si prodigherebbe con lo stesso enorme impegno a curare il kamikaze che non è stato disintegrato, per un difetto, dalle bombe che portava addosso e la vittima innocente che quel kamikaze voleva ammazzare. Ci mancherebbe altro! Quello è il suo mestiere, non ha senso che si ponga troppe domande e, soprattutto, è giusto così. Per lo stesso motivo però dobbiamo approvare il soldato che, vedendo un kamikaze arrivare, imbraccia il suo mitra e lo crivella di colpi, senza se e senza ma. Ecco, quando si fa politica, quando si esprimono delle opinioni, non si ha diritto di prendere delle posizioni parziali, di trascurare volontariamente degli aspetti della realtà. Bisogna tenere conto di tutto. Forse non sempre è facile, poiché la realtà è complessa. Però non è che, siccome la realtà è complessa, allora la semplifichiamo arbitrariamente noi.P.S. Forse Trono in realtà voleva dire che è meglio che Strada taccia perché è controproducente.
Nessun commento.
Commenti chiusi.