da Barbara Melotti
Come già scritto, io da dentro il corteo sicuramente non ho visto tutto, e magari nemmeno la metà, ma “un facinoroso corteo anti-berlusconiano di poche centinaia di migliaia di fanatici incattiviti” l’avrei certo notato: non c’erano. Sicuramente c’era qualche cartello, sicuramente qualche slogan si è alzato, contro Bush, contro la ‘sua’ america, e, esattamente come negli altri paesi i cui governi si sono più schierati a suo favore, dalla Spagna all’Australia passando per Londra, contro il governo nazionale che l’appoggia. Ma assicuro l’ottimo Stella e il caro Giorgio che mai nelle manifestazioni dell’ultimo anno, che non sono state poche, ho sentito pronunciare meno il nome di Berlusconi. Quanto a Veltroni: ha fatto bene, anzi benissimo. «Non posso accettare che un uomo pubblico, il rappresentante di un paese neghi a qualcuno, qualunque posizione rappresenti, il diritto ad esprimersi, stabilisca veti e discriminazioni.» è un’affermazione sacrosanta. E non è colpa di Veltroni se noi abbiamo un presidente del consiglio che fa lo stesso coi giornalisti dell’Unità. Chi plaude oggi, è invitato a ricordarsi di ieri.
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