da Alessandro Ceratti
Vi ricordate la mia richiesta a Facci a proposito della “svista” del suo Giornale. Anche la Corte d’Appello di Milano non l’ha digerita tanto bene. Insomma c’è un giornalista (Belpietro) che ha deliberatamente e scientemente falsificato una notizia (“No, questo pezzo della Repubblica di Platone non mi piace. Cerchiamone uno più adatto. -Ti va bene un brano di Cicerone? -Sei matto, siamo un giornale serio, noi.) e non chiede nemmeno scusa. Che cosa dite, chiediamo tutti insieme al suo collega Filippo Facci, che lo può vedere tutti i giorni, di andare da lui a domandare in nome nostro che si scusi? O, in subordine, di dirci che purtroppo non è nelle condizioni di fare simili (sacrosante) richieste e se ne scusa moltissimo.
Caro Alessandro, il tuo ragionamento è strano. Di questo passo io dovrei rendere conto di quello che scrive la Fallaci sul Corriere. Tu puoi trovare molti argomenti per dire che Facci non ti piace, ma il fatto che scrive su un giornale diretto da un giornalista che non ti piace mi pare ininfluente. (csf)
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