da Filippo Facci
Scusate: apprendo ora della passata richiesta del signor Alessandro Ceratti a proposito di una presunta svista del Giornale. Non ne sapevo nulla (deve essermi sfuggita, succede) mentre della faccenda di Platone e di Cicerone e della Corte d’appello avevo letto solamente sul sito del barbiere della sera. In sostanza non ne so nulla, e vi dirò che non me ne frega neppure più di tanto. Va da sé che non mi scuso – Ceratti è pazzo – e comunque lo invito, se davvero ne ha ragione nonchè coraggio, a ri-scrivere chiaramente che “Belpietro ha deliberatamente e scientemente falsificato una notizia” all’indirizzo segreteria@ilgiornale.it magari specificando che è all’attenzione del direttore, e poi magari, e soprattutto, che questa cosa della falsificazione è già stata sostenuta (pubblicamente, a suo modo) in questo blog. Se è vero che “Belpietro ha deliberatamente e scientemente falsificato una notizia” potrete deferirlo all’Ordine dei Giornalisti (scrivendo a fabruzzo39@yahoo.it) oppure beccarvi una querela che io noncondividerei ma che in fondo non mi riguarda. Io, di mio, so solo che in genere Belpietro non falsifica deliberatamente e scientemente le notizie. Colgo l’occasione per peecisare che io sono solo un pur noto collaboratore del Giornale (mi pagano ad articolo, sto a casa mia) e che è a tutti noto, perlomeno al Giornale, come il mio rapporto con Belpietro sia improntato su una franchezza sostanzialmente unica.
Vedi Alessandro? Ha ragione Filippo. (csf)
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