da Luciano Caldirola
Anche se si scannano da 2000 anni, ebrei e musulmani sono solidali su di un punto: nei macelli gli animali devono essere sgozzati ben vivi e coscienti, in modo da accorgersi della vita che gocciola via pian piano dalla loro gola tagliata. Se fossero storditi prima non vale: la carne diventa infetta. Il leader delle comunità ebraiche in Italia, Amos Luzzatto, oggi sul Corriere dice: è in ballo la libertà di religione, che si accetta con tutto quel che ne consegue, oppure no. Giusto. Accettiamo anche la lapidazione delle adultere, il taglio della mano ai ladri (una mano al primo furto, un piede al secondo, l’altra mano al terzo, l’altro piede al quarto), le vedove arse vive sulla pira del marito, le donne sepolte vive sotto il burqa, l’infibulazione e via dicendo. Siamo o no un paese rispettoso? Sempre questo leader aggiunge: se si vuole che la bestia non soffra c’è una sola cosa da fare, diventare vegetariani. Ma ci è o ci fa? Come mai quelli che non sono vegetariani mangiano carne di animali che non hanno sofferto?
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