da Ballarò, il corsivo di Alessandro Robecchi
Questa faccenda di sbobinare dalla registrazione di Ballarò il corsivo diRobecchi comincia a diventare faticosa. Ma per voi faccio questo ed altro…
Sapete che c’è di nuovo? E’ ricrollato il muro di Berlino. E questa volta, dalla parte nostra! D’improvviso, la Storia ha messo il turbo e le strutture traballano. L’Europa si rompe, la Nato sbanda e, colpo di scena, l’America ha meno amici del previsto: il mondo a padrone unico non ha funzionato.
La partita è: buoni contro cattivi, come al solito. Le grandi democrazie contro il feroce dittatore, giusto. Però i cittadini delle grandi democrazie non sono d’accordo. I danesi non vogliono la guerra, gli olandesi meno ancora. I nostri cugini mangiaformaggio poi non ne parliamo, i tedeschi nemmeno. Non la vogliono in Norvegia, in Spagna, in Svezia, in Svizzera, in Austria, in Italia. Nemmeno in Gran Bretagna. E in Turchia, manco dipinta. Domandina da due missili: quando una democrazia mette il dito sul grilletto, può sparare contro il volere dei suoi elettori?
Buoni contro cattivi: dov’è il problema? Proprio qui: che i buoni sono democrazie, la gente conta qualcosa. E’ un gioco difficile: portare a Baghdad la democrazia a colpi di bombe violando il primo principio della democrazia in casa propria: la volontà popolare. Con tutto il rispetto, lo zio Sam questa volta chiede un po’ troppo.
Ecco: è ricaduto il muro di Berlino, lato occidentale. Le province si agitano, certe reclute non scattano sull’attenti, il dubbio serpeggia e l’impero è nervoso. La notizia cattiva è che si voleva fare un’Europa unita, e oplà! Eccone due, divise. La notizia buona è che per la prima volta si vedono gli europei, di colpo, con una bandiera sola
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