da Giorgio Trono
Perchè ogni volta che muore un personaggio importante una pagina dei quotidiani deve essere dedicata ai commenti dei politici? Un sottotitolo del Corriere riportava “Divisione nella Lega” manco si trattasse di una legge da votare. Avete già sottolineato l’idiozia di Speroni. Come la mettiamo poi con chi anche di fronte alla morte di un attore la deve buttare in politica? Nell’ordine: Diliberto: “Sordi ha continuato a rispecchiare l’Italia… Nella mediocrità dell’Italia del passato c’erano dei valori che certo non si vedono nell’Italia berlusconiana”; Vendola: “Non voglio partecipare a questa gara di recupero di Sordi un po’ come è successo con Andreotti”; dulcis in fundo, Bertinotti il quale, riferendosi alla scena in cui Sordi fa il gesto dell’ombrello ai lavoratori che poi lo picchiano, sostiene che essa costituisce “una metafora straordinaria della riscossa operaia di quegli anni nei confronti del conformismo piccolo borghese”. Caro Claudio, siete obbligati dai direttori a intevistare i politici anche quando muore un attore?
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