di Emanuele Macaluso sul Riformista
Caro Sergio, ti scrivo …». Con questo titolo, narra “L’Unità”, la Cgil di Bologna pubblica una raccolta di messaggi e lettere di intellettuali e attori a Cofferati che «lascia la Cgil e torna in fabbrica». Erri De Luca lo definisce «il capo della sinistra all’aperto». Quella al chiuso la lasciamo a Fassino. Lella Costa con Dante verseggia: «Sergio io vorrei che tu, Romano e Nanni/foste prescelti per acclamazione/e messi ora e sempre in condizione/di guidare il paese senza danni». Soprattutto senza il danno delle elezioni. Uno dei curatori racconta che «il tempo libero lo dedica alla politica, proprio come fa Cofferati». Il tempo libero Cofferati, per fortuna, lo dedica alla musica. La politica la fa a tempo pienissimo: tv, convegni, interviste, articoli, colloqui e dialoghi. E fa bene, la politica si fa così. Tra tanti cultori della personalità c’è un saluto sobrio di Mario Rigoni Stern: «Auguri, amico Sergio, da un vecchio montanaro che crede nella forza della ragione». Anche noi auguriamo che la ragione faccia dire a Sergio: al macero quel libercolo.
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