Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio e di alcuni autorevoli componenti del Governo e di gruppi parlamentari contro la decisione delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione necessitano di qualche precisazione.
Non è vero che in una “democrazia liberale” la magistratura debba essere sottoposta ad altri poteri. L’art. 104 della Costituzione dispone che: “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”.
Non è vero che chi governa è giudicato solo “dai suoi pari”. L’art. 96 della Costituzione precisa che “Il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri, (…) sono sottoposti, (persino) per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria (…)”.
Non è vero che “il governo è del popolo”: è la giustizia che è amministrata “in nome del popolo” (art. 101 della Costituzione), ma non in nome di una maggioranza elettorale. La legge è uguale per tutti, maggioranza e minoranza e non vi è spazio per impunità nelle “democrazie liberali”. Così come non vi è spazio per nessun tipo di dittatura della maggioranza.
Gli attacchi alla magistratura mettono a repentaglio l’intero sistema democratico e giustificano questo appello.
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