da Gianluca Freda
Credo che il trucco funzioni così: Un berlusconiano fa una sparata platealmente inverosimile e fuori dal mondo (ad es.: “Possiamo farci le riforme da soli!”; oppure: “La RAI dell’Ulivo era tutta di sinistra!”). Una persona comune, a questo punto, guarderebbe il buontempone con un sorriso divertito e tornerebbe a pensare serenamente agli affari suoi. Noi di sinistra no, e loro lo sanno. Noi inseguiamo il buontempone, tentando prima di convincerlo che si sbaglia con la logica e la dialettica (“non è così, guarda, ecco le prove…”); poichè il buontempone continua a infischiarsene delle prove, subentra l’istinto materno (“Povero caro, sei malato, ora ti aiutiamo noi, così capirai cosa sono la logica e la democrazia”). A questo punto il buontempone ci molla due sonori ceffoni, ci pesta gli alluci, poi chiama le guardie urlando che stiamo attentando alla sua vita. Scoppia un parapiglia. Quando le acque si placano ci accorgiamo di aver perso tempo prezioso, che avremmo potuto impiegare a risolvere i numerosi problemi che ci affliggono, e di averci fatto la figura dei cretini. Questa perniciosa attitudine della sinistra italiana è detta “Sindrome di Natalino” nel microcosmo dei blog. Nel macrocosmo della politica si chiama “Dialogo sulle riforme”.
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