da Nicola Arcozzi
Sabelli Fioretti, hai ragione. Saddam Hussein ha ridotto con le sue guerre l’Iraq a un paese disastrato e pieno di vedove, per non dire delle vedove fabbricate in casa d’altri. Che sia un dittatore crudele, non c’è dubbio. Il suo approccio ai problemi dell’Iraq multietnico è stato all’insegna dei bombardamenti e del gas. Se ne deve andare, prima che un’altra guerra peggiori ulteriormente le condizioni del suo povero popolo: difficilmente, senza di lui, le cose potranno andare peggio.Trovo poi massimamente orwelliano che queste cose vengano agitate a mò di propaganda dagli USA, lo stesso paese che sostenne Saddam nella sua guerra d’aggressione contro l’Iran (dal nostro punto di vista, una guerra “di contenimento” dell’integralismo sciita), anche quando le armi dell’esercito iracheno si rivolsero contro i propri cittadini curdi. Che dire poi della scelta di lasciare a Saddam abbastanza armi da bombardare gli sciiti iracheni dopo la guerra del Golfo?
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