da Giorgio Trono
Votare sì al referendum significherebbe irrigidire ancora di più il già mummificato mercato del lavoro e rendere peggiori le cifre citate da Ceratti. D’Alema o non D’Alema, non credo se ne avverta il bisogno. Una domanda a tutti gli amici di sinistra che animano questo blog: se una metà del tempo la passate ad odiare Berlusconi, l’altra metà la impiegate ad escogitare i modi per dividervi e litigare ulteriormente tra di voi? Dopo il referendum, cosa inventerete?
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