da Vittorio Grondona
Orazio, riferendosi all’arte, diceva che tanto più piace quanto più la si considera. Sono convinto che avesse ragione. A quale arte si riferisce invece la RAI nazionale che ogni giorno replica gli stessi programmi visti e rivisti e a incredibile distanza ravvicinata? Che pretese può avere, sempre la RAI, in fatto di audience, quando in tre ore di spettacolo costringe lo spettatore a subire un’ora abbondante di pubblicità mascherata in tutte le maniere possibili? Negli anni 50/70 era possibile guardare il programma di prima serata TV, normalmente di qualità, e poi rimaneva il tempo per uscire, magari per andare al cinema…
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