da Nicola Arcozzi
L’11 settembre ha cambiato molte cose e, contrariamente alle mie speranze, tutte in peggio. Un cambiamento tra gli altri ha del grottesco. Prima dell’11 settembre un paese occidentale doveva trovare dei buoni motivi per entrare in una guerra, adesso occorre trovarne di veramente stringenti se non vi si vuole partecipare. Chi non aderirà secondo le proprie possibilità, infatti, sarà trattato da paria dell’Occidente (e vabbè) e non potrà sedere al tavolo che ripartirà il petrolio iracheno (e qui le cose si fanno più pelose: bisogna che le ragioni del non intervento siano davvero buone e le scorte di greggio altrimenti assicurate). Non c’è da sorprendersi se il Papa scorge un Dio scoraggiato, tanto scoraggiato da non volersi far scorgere.
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