da Andrea Marcenaro per il Foglio
Ma Forattini fa ridere o non fa più ridere? Ha ragione Oreste Pivetta a scrivere sull’Unità: “Forattini declama la sua opinione e si candida alla poltrona di opinionista, tradendo il linguaggio che l’aveva reso ricco e famoso”? Dove passi “famoso”, ma “ricco” già un po’ schifo fa? O Pivetta ha torto? Insomma, fa ridere o non fa ridere, Forattini? Pivetta ha interpellato tutti con diligenza. Lo ha chiesto ad Angelo Guglielmi, che ha risposto: “La sua è malinconica prosa ‘asseverativa’”. Lo ha chiesto ad Aldo Grasso, che ha risposto: “Se si procede per tesi e cioè per ideologia, si smette con la satira e si procede con i comizi”. Lo ha chiesto, e ci mancherebbe anche che non glielo avesse chiesto, a Omar Calabrese, che si è risposto: “Forattini non sa rinnovarsi, dopo aver abbondato in piselli, in stivaloni neri o in baffetti hitleriani, ha esaurito il catalogo”. E allora, visto che veniva chiesto a tutti e da tutte le parti, abbiamo finto di essere stati interrogati anche noi sulla satira: fa ridere, Forattini, o non più? Lunga riflessione, alla fine ci siamo svegliati: affanculo Pivetta, per uno abituato a madame Verdurin tutto il resto è tristezza.
Bell’argomento. Forattini fa ridere? E Lk? Altan? Fa più ridere Vauro o Vincino? E Maramotti? Qui ci vuole un bel sondaggio. Spero oggi stesso (csf)
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