da Gianluca Freda
Vorrei dire a Pietro De Leo che da lettore di sinistra riesco a leggere Marx e Tabucchi e, allo stesso tempo, ad amare Smith, Mill e Pirandello; a stravedere per Tolkien e per i kolossal americani a lui ispirati; ad apprezzare Moretti e perfino Leni Riefenstahl; addirittura riesco ad andare a lavorare senza dover necessariamente rinunciare ad annoiarmi in qualche cineforum. Se preferisco la satira “di sinistra” è solo perchè è l’unica in grado di essere feroce anche con la sua parte politica di riferimento, quandoè necessario. Credo che la cultura “di sinistra” sia egemone proprio per questo: per la capacità di capire, con sporadiche eccezioni, che la cultura non si identifica con una parte o un pensiero politico, fosse anche il proprio.
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