da Sergio Pilu
A me piacerebbe sapere in quale mondo ha vissuto Cofferati fino ad oggi. “La regola delle decisioni a maggioranza è un suicidio, un atto di autolesionismo”. Ah sì? Gesù, ma accettare il principio di autorità non significa mettersi dalla parte dell’autoritarismo. Ve la vedete voi una qualsiasi azienda gestita senza seguire questo principio, che prevede anche la decisione a maggioranza? E quanto alla CGIL, Cofferati vuole farmi credere che negli otto anni della sua segreteria non sono state prese decine o centinaia di decisioni a maggioranza? Ed il Parlamento, organo sovrano della rappresentanza popolare, non è un luogo dove si prendono decisioni a maggioranza? Certo, si dibatte, si discute cercando di far cambiare idea a chi non la pensa come noi: ma poi, se si è minoranza (ed uno che “sta fuori”, è minoranza, sicuramente fino a quando deciderà di provare a “stare dentro”, sottoponendosi alle forche caudine di candidatura e votazione), ci si adegua, attendendo con pazienza il momento in cui si diventerà maggioranza. Ecco, a me questo sembra semplice, e soprattutto sembra rispettoso di quella stupidaggine che chiamiamo democrazia.
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