da Carlo D’arpe, Bologna
Non credevo, alle soglie del 2003, molti anni dopo il XX° congresso del Partito Comunista Sovietico, dopo tutto quello che è uscito dagli archivi del KGB, di sentire ancora lodare Stalin, anche se in paragone con Hitler. Nessuno mi convincerà che per “la costruzione di una nazione” sia necessario sterminare milioni dei propri concittadini. Quanto alla “conquista del mondo”: che il Comunismo non avesse intenzione di trasformare tutto il mondo in un “paradiso sovietico” è meglio andarlo a raccontare a chi ha vissuto in uno di questi “paradisi”. Il fatto che mi consola è che se queste sono la comprensione, l’analisi, e le conclusioni tratte dagli eventi storici della sinistra intellettuale, possiamo stare tranquilli, passeranno molti anni prima che vada al potere.
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