da Marco Limido, Legnano
Alla presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa, il presidente del consiglio coglie l’occasione per esternare le sue opinioni su svariate questioni. Già la premessa che fa a tutto il suo discorso è memorabile e si commenta da sè: “Ho scelto di parlare qui perché sapevo che nessuno mi avrebbe interrotto, per questo motivo non vado mai inTV”. Ma è più avanti, quando si parla di crisi Fiat, che il Berluska si scatena. Infatti afferma: “Se non fossi gravato da incarichi istituzionali, mi assumerei la responsabilità di caricarmi sulle spalle il destino del più grande gruppo industriale italiano” (quindi se secondo lui, stare al governo è solo una seccatura inutile, perché non si leva dalle scatole così può davvero salvare l’Italia cominciando dalla Fiat?) “Io sì che saprei dare il giusto management a quest’azienda!” (ha parlato mr. Ghe-pensi-mi, gli altri sono solo dei poveri fessi) “Non capisco perché qualche dirigente del gruppo voglia separare dal gruppo importanti marchi come Alfa Romeo, Lancia, Maserati e Ferrari. Io piuttosto, penserei a costituire un polo di auto di lusso, anzi, abolirei gli altri marchi e unirei tutte le produzioni auto del gruppo sotto il marchio Ferrari, di modo chetutti i modelli vengano prodotti sotto il glorioso segno del Cavallino rampante ed abbiano così una maggiore valenza commerciale.” Beh, questa è straordinaria: è convinto che la gente compri un auto (anche se è un cesso di macchina come molti degli ultimi modelli FIAT, del resto), solo perché ha il marchio Ferrari. Già mi immagino i vari cumenda all’aperitivo: “Ero indeciso tra una Jaguar e una Mercedes, ma poi non ho saputo resistere al richiamo della passione: la mia nuova auto è una stupendaFerrari Panda!”
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