da Primo Casalini, Monza
Sto parlando del premier e delle sue continue boutade, ultima quella sul lavoro nero. Qualche sera fa, in una manifestazione molto affollata qui a Monza, Massimo Cacciari ha detto che sarebbe un grave errore sottovalutare l’avversario: meglio sopravvalutarlo. Secondo Cacciari, c’è un piano ormai evidente del trio Berlusconi-Tremonti-Bossi. La devolution, che sostituirebbe un centralismo con diciannove centralismi (quelli regionali) ancora più arroganti ed inefficienti di quello statale, e per giunta litigiosissimi fra di loro, darà luogo ad una diffusa sensazione di “sfarinamento”, ed ad una conseguente paura ed incertezza negli elettori. A quel punto, la carta del presidenzialismo, dell”uomo forte” diventa l’attrattiva copertaccia di Linus. Follini, che è uomo colto ed intelligente, non a caso ieri ha auspicato ieri una “leadership serena”. Ma se Berlusconi non tira continuamente la palla in tribuna, non ha più argomenti, perchè i fatti hanno la testa dura. La mancanza di serenità è programmata, in funzione di una gara a chi strilla più forte. Ed il controllo delle TV è il megafono ideale per gli strilli, non per i ragionamenti.
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