da Natalino Russo, Seminara
Caro Csf, non mi piace dare ultimatum, ma avendo le palle piene stavolta lo faccio. Se tieni ad avermi, coi miei molti difetti e i rari pregi nel sito, pubblica, gentilmente questa mia, senza tagliarla. Altrimenti, con grande dispiacere per l’amicizia che nutro per te, e che continuerei a nutrire, vorrà dire che non scriverò più. Pubblichi senza neanche una piega o un filo di commento, tu che se c’è da fare le pulci a me e all’Arena non ti risparmi, la lettera di un cretino che di Raffaello ha poco e di campagna, inteso nel senso di bifolco, tantissimo; uno che legge con difficoltà e quel poco che legge non lo capisce; il quale senza conoscermi, senza sapere il rispetto che per la vita ed ancora di più per la morte; mi dà dell’idiota e quella del velenoso Di Leo che, cane com’è , ( e chiedo scusa ai cani per il paragone) s’accoda. Allora care due bestiacce: io ho pregato per l’anima di Caponnetto, cosa che voi non avrete certamente fatto. Ciò non toglie che avessi idee opposte alle sue, sulla mafia e sui risvolti politici di essa.(segue oltre le mille battute)
Caro Natalino, le regole sono le regole. (csf)
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