da Fabio Sartirani
Caro Claudio, puoi chiarire meglio la tua posizione su Jannuzzi e sul reato di diffamazione? Tra le altre baggianate, nella sua carriera Jannuzzi ha scritto (su Panorama) che i magistrati Castrana, Dal Ponte e Borrelli si incontrarono in Svizzera per trovare il modo di arrestare Berlusconi. Naturalmente si scoprì che non era vero niente. E tu invece di invocare delle meritate sanzioni per un giornalista che una mattina si sveglia e si *inventa delle cazzate da codice penale*, invochi la cancellazione del reato di diffamazione a mezzo stampa? Va bene che hai in corso anche tu dei procedimenti, ma la giusta punizione per dei *bugiardi* come Jannuzzi è la radiazione dall’albo dei giornalisti e dalle fila del Parlamento. C’è un tempo per farne ed uno per risponderne. Io ho soltanto 20 anni, ma mi fa incazzare questa solidarietà corporativistica a prescindere tra voi giornalisti. Non è diversa da quella solidarietà politica che invoca l’immunità parlamentare e l’amnistia per Tangentopoli.
Niente di corporativo, perlomeno per quanto mi riguarda. Fanno ancora testo un paio di articoli scritti da me sulla Repubblica tanti anni fa in cui chiedevo la soppressione dell’Ordine dei Giornalisti. Nel merito: se un giornalista dà una notizia sbagliata è giusto che la notizia sia smentita, nello stesso punto, con lo stesso carattere, con la stessa visibilità della notizia. Fine. Possono i soldi ol a galera ridare l’onore al diffamato? Se poi c’è dolo questa è un’altra storia. Ma la diffamazione butta il bambino con l’acqua sporca. E’ rischiosissima. Pensa a tutte le volte che il diffamato è un giudice o un miliardario. Lo sai che la media dei risarcimenti stabiliti dai tribunali quando la vittima è un giudice è di 75 milioni mentre la media generale è di 20-30 milioni? Il risultato sai qual è? La giusta paura, l’autocensura del giornalista. Bisogna rendersi conto che la libertàdi stampa è un valore fondamentale di una società democratica e va difesa in tutte le maniere(csf)
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