da Andrea Rossetti (ex- insegnante di storia e filosofia), Pavia
Alla Camera e’ passato un provvedimento che prevede un controllo sull'”oggettivita’” dei libri di storia. Se i politici di destra avessero fatto uno sforzo, ed avessero sfogliato uno degli attuali libri di storia (ma forse non li hanno aperti neppure quando erano studenti – riuscite davvero ad immaginare un bossi o un borghezio che leggono un libro?:) si sarebbero accorti che non ci sono piu’ i libri di storia degli anni ’70: nella maggior parte dei libri adottati si parla di foibe, delle purghe staliniane, si parla di eta’ del consenso. A parte tutti i problemi epistemologici che sono il presupposto del concetto di oggettivita’, come possono al ministero giudicare meglio di me che cosa sia meglio per i miei studenti? Inoltre, c’e’ ancora la liberta’ di insegnamento, o l’hanno *gia’* abrogata? Prevedo un pleiade di pessimi libri scritti da mogli, amanti, figli, nipoti e amici, ma con l’imprimatur del ministero
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