da Giorgio Trono, Bari
Si parla tanto di giustizia, di separazione delle carriere, di imparzialità del giudice, di parità tra accusa e difesa e poi ci si dimentica delle cose più basilari. In questi tre giorni si sono svolti le prove scritte degli esami per avvocato. Qui a Bari più che a un concorso sembrava di essere al mercato del pesce. Cosa trovate più vergognoso? Il fatto che ognuno poteva alzarsi dal proprio posto e consultarsi con gli altri sotto gli occhi di commissari compiacenti? Il magistrato (se volete posso fare nome e cognome) che dettava integralmente il compito alla ragazza seduta dietro di me? Il professore universitario che ha ricevuto il compito, l’ha corretto e restituito ad un altro ragazzo che ha avuto poi la bontà di dettarlo ad alta voce ai suoi vicini di banco? Il mancato controllo dei codici all’ingresso, con il risultato che ognuno poteva appuntarci sopra ciò che voleva? Ricordate Catanzaro? E’ solo la punta dell’ iceberg. E se poi qualcuno denucerà queste schifezze ci sarà il solito Consiglio dell’ordine che replicherà dicendo che son tutte infamità e falsità. E poi tutto come prima. La cosa che più mi fa incazzare è che questi integerrimi commissari da domani torneranno a parlare come se niente fosse di diritti, di doveri, di morale…
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