Ed io non ho parole. Quando muore una persona come lui, io mi dico sempre: “Dovevo andarlo a trovare, dovevo telefonargli, lo sapevo che non stava bene, non è giusto, sono un pirla”. Sono un pirla. L’ultima volta che l’ho visto era in giro come al solito per scuole, a predicare legalità. Nino era un santo laico. Quando mi hanno detto che era morto ero al dibattito con Santoro e Di Pietro a Trento su informazione e censura. Me lo ha detto Santoro e mi è preso un colpo. Poi subito dopo mi sono detto che dobbiamo continuare a fare così, a girare, a parlare con la gente, a spiegare perché la legalità è importante. Se lo faceva Nino che era vecchio e malandato lo dobbiamo fare noi. Per adesso non mi rimane che rimandarvi sui Documenti dove ho pubblicato l’intervista che gli feci una sera in un paese del Veneto, Martellago mi sembra, dove era andato per una conferenza, e il giorno dopo aveva una scuola e il giorno dopo un’altra scuola ancora. Non faceva altro e sono sicuro che anche adesso sta facendo la stessa cosa, sta convincendo tutti gli abitanti dell’aldilà che la legalità è indispensabile.
Claudio Sabelli Fioretti
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