da Pasquale Iacopino
Il Papa dice: “Dio non si rivela più, sembra nascondersi nel suo cielo, in silenzio, quasi disgustato dalle azioni dell’umanità”.Poveri noi! Ma Dio, dopo millenni di orrori e di crimini spaventosi e ripugnanti, soltanto adesso prova a sentirsi “quasi” disgustato dalle azioni dell’umanità?Per giustificarlo, si potrebbe dire che Dio aveva provato a dimostrare d’essere disgustato dalle azioni dell’umanità fin dai tempi e per bocca di Mosè; che aveva riprovato a manifestare il proprio disgusto ai tempi e per bocca di Cristo; che ci aveva riprovato ancora ai tempi e per bocca di Maometto: ma, purtroppo, inutilmente.Un non credente potrebbe aggiungere, che, sia pure senza la licenza di Dio, ci avevano provato anche Marx ed Engels.Considerati i fallimenti di codeste prove, c’è da chiedersi: ma è Dio che “si è nascosto nel suo cielo”: o non piuttosto l’uomo che, alla domanda: “cosa ci sto a fare su questa Terra?” risponde arroccandosi nella cultura del primeggiare e del diritto-dovere di arraffare (con o senza pruriti moralistici) tutto il buono ed il meglio possibile, nascondendosi dietro un Dio, o credendo, o facendo finta di credere in un ideale laico?Possibile che l’uomo, se è un credente, non trovi assurde le risposte offerte dalle religioni secondo cui l’uomo, nel brevissimo spazio di una vita, sarebbe tenuto a giocarsi (tra inferno e paradiso) il proprio futuro eterno? O ritenga, se è un non credente, che l’intelligenza debba servirgli, non a distinguersi, ad essere altro, ma soltanto per cercare di vivere meglio degli altri animali e, se gli fa comodo, per fregare il prossimo?Possibile che non esista una risposta più concreta, più razionale e più convincente per tutti gli uomini, di qualsiasi etnia, colore della pelle, fede religiosa, comportamento sessuale ed ubicazione geografica?
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