di Massimo Gramellini per La Stampa
«Esimio presidente del ConSilvio, vorrei ringraziarla per la straordinaria idea di ribattezzare le auto Fiat «Ferrari young» e «Ferrari woman». E’ un vero peccato che il buon gusto e l’umiltà, Sue caratteristiche da sempre, Le abbiano impedito di aggiungere alla lista la «Ferrari gay», una Panda a pallini rosa coi sedili ghepardati, la «Ferrari Sexy», una Punto col cofano a forma di tetta, e l’esclusiva «Ferrari Small»: una Cinquecento con pedale del freno allungabile, prodotta in due esemplari unici per Jean Todt e Lei.Parafrasandola, anche molti di noi – se fossero liberi da altri impegni – si offrirebbero di «prendere in mano» un’azienda che versa in una crisi di risultati davvero drammatica: il suo governo. Come ha già detto Lei, bisogna prima cambiare il management, che è piuttosto scarsino: per informazioni sia meno timido e telefoni alla Rai. Poi si potrebbe pensare a quel che Lei in anglobrianzolo ha definito «restyling». Gasparri, per esempio: basterebbe chiamarlo «De Gasperi young» e di colpo diventerebbe un drago della politica. E il tremante Tremonti? Mettiamogli la parrucca e ribattezziamolo «Thatcher»: chissà che finalmente non salti fuori qualche provvedimento liberale. Quanto a Bossi, nemmeno Pininfarina potrebbe rifargli la convergenza ai congiuntivi, per cui andrebbe rottamato come infermiere in un ospedale di Catanzaro. Tanto, lo ha spiegato da Vespa, chiunque può fare l’infermiere. Il capo di questo governo invece può farlo soltanto Lei. Un saluto riconvertito da Massimo Ferrari».
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